lunedì 3 dicembre 2012

Un mancato cambiamento. O forse no...Ma di certo da oggi qualcosa dovrà cambiare

Il risultato delle primarie assegna la vittoria a Pierluigi Bersani.
La vittoria è netta sul rivale.

Bersani ha rappresentato la tradizione del Partito Democratico, quell'insieme di valori e idee che ha rappresentato una generazione che di certo ha cambiato molto ma che ha cambiato non proprio ieri.

Bersani rappresenta quella generazione che è uscita dal dopoguerra, ha vissuto il boom economico ha saputo portare valori e innovazione, sicuramente; ma anche quella generazione poco capace di rinnovarsi che ha subito e inconsciamente stata al gioco di Berlusconi, che giocando proprio su questi limiti è riuscito a vincere per circa 20 anni.

Renzi di contro rappresenta quello che dovrebbe essere il nuovo (anche se poi tanto nuovo non è..almeno nel modo di porsi, di comunicare).

Ha avuto il merito di porre la questione del ringiovanimento e del rinnovamento, ma ha commesso alcuni errori che lo hanno portato alla sconfitta.

Primo fra tutti l'incontro con l'alta finanza: seppur coraggioso nel rendersi conto che con certi mondi bisogna fare i conti, forse si è lasciato troppo corteggiare...
Questo agli italiani non è piaciuto, anche perchè il mondo della finanza attualmente non gode di grossa stima.
La sensazione che ha dato o che forse è stato poco accorto a farsi dare è stata questa; andando troppo oltre ha scoperto il fianco per facili attacchi, e per dubbi su possibili manipolazioni. Grave errore strategico.

Secondo affidare la propria campagna elettorale a Giorgio Gori, forse per amicizia per vicinanza d'idee. Ma di certo il modus operandi del Gori ha ricordato nella memoria i peggio intrallazzi dell'era degli yuppies..Altro grave errore strategico.

Terzo, forse il meno grave, anzi fossimo in un paese libero da idiosincrasie questo sarebbe stato un punto a favore, anche se ambiguo.
Si è rivolto ad elettori della fazione avversaria, guadagnandone addirittura la fiducia
L'attrazione verso Renzi è stata spontanea in alcuni casi, ma forse manipolata in altri.
Altra cosa poco chiara che ha decretato la chiusura a muro al secondo turno per evitare i "pericoli della destra".

Troppe ambiguità, troppi punti scoperti e troppi rischi di manipolazioni esterne che hanno dato a Renzi l'immagine di non essere adatto ad essere premier in questa situazione di incertezza...con conseguente vittoria senza troppi sforzi di Bersani.

Di certo Renzi ha dato filo da torcere ai vecchi del partito, ha smosso le acque ed ha dato la prospettiva di un cambiamento.
Prospettiva, quindi e non cambiamento vero perchè aimè "l'era un po' datato anche lui"...
Il cambiamento sta altrove, non nei leader ma nella base,  nei volontari giovani sostenitori di Bersani e Renzi, che devono essere capaci di non essere solo dei "followers" o dei "sustainers" ma dovranno avere il coraggio di portare avanti le LORO idee.

Bersani e la sua generazione dovranno dimostrarsi all'altezza del mondo di oggi, e soprattutto della crescente volontà di cambiamento nel paese.
La bicicletta è arrivata, ora occorre pedalare...e non è più una vespa anni 50... 











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