lunedì 31 dicembre 2012

Ciao Rita

Un grande omaggio ad una grande donna, una donna di scienza, un modello.
Le più grandi scoperte nel suo laboratorio di casa.
Basta solo quello per capirne la grandezza.

Grazie Rita

giovedì 20 dicembre 2012

Capolinea

Da quando no scrivo su questo blog ne sono successe di cose.

E' caduto il governo, sono tornati i fantasmi e le mummie, il mondo sta finendo!

Molto bene direi
Il circo si ripete, questa volta anche con un terzo indeciso incomodo.

Va beh...Sinceramente penso che chiunque si stancherebbe di darne una ragione quando palesemente una ragione non c'è.
C'è sicuramente molta tristezza nel vedere che il tempo, in persone che molto tempo hanno alle spalle, non insegna.

Io mi auspico che dopo il fatidico 21 finisca un sogno, anzi un incubo..come nei film dell'orrore dove ci sono mummie, becchini e zombie, e dalla paura del brutto sogno si faccia mente locale e ci si getti alle spalle questo passato indecoroso.

Solo nei regni antichi e nelle dominazioni Napoleoniche si sarebbe potuto vedere un cosi radicale attaccamento al potere, non capisco, non comprendo, faccio veramente fatica a giustificare se non avendo una visione clinica della situazione.
I malati sono molto gravi...

E mentre sul web impazza il video della Gabanelli e le sue parole toccano il cuore del problema, su Rai 1, in una fredda sera di dicembre un Benigni spettacolare cerca di scuotere.

Benigni è stato  grandioso, oltre a fare della satira eccellente è stato capace di essere un vate nazionale, lodando la nostra costituzione, facendola sentire dentro e cercando di risvegliare il paese che ama..

Settima intensa da fine del mondo...

http://www.youtube.com/watch?v=Whh1RpNiBig

Fate sentire il vostro peso ad una gerontocrazia che pensando solo a se, crea una generazione sfiduciata che non si impegna e non si riproduce ne economicamente che demograficamente perchè non vede per se un futuro, creando un pericoloso circolo vizioso...CHI DOVREBBE PENSARE A QUESTO ha altre preoccupazioni...

https://www.youtube.com/watch?v=E-SA7fmZVtA






lunedì 3 dicembre 2012

Un mancato cambiamento. O forse no...Ma di certo da oggi qualcosa dovrà cambiare

Il risultato delle primarie assegna la vittoria a Pierluigi Bersani.
La vittoria è netta sul rivale.

Bersani ha rappresentato la tradizione del Partito Democratico, quell'insieme di valori e idee che ha rappresentato una generazione che di certo ha cambiato molto ma che ha cambiato non proprio ieri.

Bersani rappresenta quella generazione che è uscita dal dopoguerra, ha vissuto il boom economico ha saputo portare valori e innovazione, sicuramente; ma anche quella generazione poco capace di rinnovarsi che ha subito e inconsciamente stata al gioco di Berlusconi, che giocando proprio su questi limiti è riuscito a vincere per circa 20 anni.

Renzi di contro rappresenta quello che dovrebbe essere il nuovo (anche se poi tanto nuovo non è..almeno nel modo di porsi, di comunicare).

Ha avuto il merito di porre la questione del ringiovanimento e del rinnovamento, ma ha commesso alcuni errori che lo hanno portato alla sconfitta.

Primo fra tutti l'incontro con l'alta finanza: seppur coraggioso nel rendersi conto che con certi mondi bisogna fare i conti, forse si è lasciato troppo corteggiare...
Questo agli italiani non è piaciuto, anche perchè il mondo della finanza attualmente non gode di grossa stima.
La sensazione che ha dato o che forse è stato poco accorto a farsi dare è stata questa; andando troppo oltre ha scoperto il fianco per facili attacchi, e per dubbi su possibili manipolazioni. Grave errore strategico.

Secondo affidare la propria campagna elettorale a Giorgio Gori, forse per amicizia per vicinanza d'idee. Ma di certo il modus operandi del Gori ha ricordato nella memoria i peggio intrallazzi dell'era degli yuppies..Altro grave errore strategico.

Terzo, forse il meno grave, anzi fossimo in un paese libero da idiosincrasie questo sarebbe stato un punto a favore, anche se ambiguo.
Si è rivolto ad elettori della fazione avversaria, guadagnandone addirittura la fiducia
L'attrazione verso Renzi è stata spontanea in alcuni casi, ma forse manipolata in altri.
Altra cosa poco chiara che ha decretato la chiusura a muro al secondo turno per evitare i "pericoli della destra".

Troppe ambiguità, troppi punti scoperti e troppi rischi di manipolazioni esterne che hanno dato a Renzi l'immagine di non essere adatto ad essere premier in questa situazione di incertezza...con conseguente vittoria senza troppi sforzi di Bersani.

Di certo Renzi ha dato filo da torcere ai vecchi del partito, ha smosso le acque ed ha dato la prospettiva di un cambiamento.
Prospettiva, quindi e non cambiamento vero perchè aimè "l'era un po' datato anche lui"...
Il cambiamento sta altrove, non nei leader ma nella base,  nei volontari giovani sostenitori di Bersani e Renzi, che devono essere capaci di non essere solo dei "followers" o dei "sustainers" ma dovranno avere il coraggio di portare avanti le LORO idee.

Bersani e la sua generazione dovranno dimostrarsi all'altezza del mondo di oggi, e soprattutto della crescente volontà di cambiamento nel paese.
La bicicletta è arrivata, ora occorre pedalare...e non è più una vespa anni 50... 











domenica 2 dicembre 2012

I giovani, la crisi, Seattle e i Pink Floyd


Di certo non è un periodo buono per nessuno di certo la parola crisi risuona nelle nostre orecchie ogni giorno ogni ora.
Tutti ne parlano, tutti ci speculano, tutti la usano come scusa in cui rifugiarsi e fondamentalmente non fare nulla...
Soprattutto chi ha creato questa crisi, soprattutto chi ha vissuto in questi anni concorrendo piu o meno consciamente a questa situazione.
Tra chi ci ha creduto in questi anni e ed è rimasto deluso, tra non ha creduto in niente ed è rimasto comunque deluso, tra chi vede un mondo in cambiamento e in trasformazione e rimane spaesato.
Tuttavia come dice Einstein "La crisi è la più grande benedizione"
Mai come nelle crisi c'è la possibiltà di capire il proprio rapporto con quello che ci circonda, mai come nelle crisi c'è la possibilità di capire le proprie personalità..

L'altro giorno mentre passavo in bicicletta per il duomo, mi ha colpito un artista di strada...bandana alla tempia, capelli lunghi ormai bianchi, viso scavato..cantava "Wish you were here"...Quella dei Pink Floyd, un emblema di un tempo di una generazione che a mio avviso ha commesso molti erroriall'ardua sentenza dei posteri, ma che in qualche modo è stata in grado di crederci e di cambiare delle cose. Di innovare e di portare lo scheletro della società moderna insieme a padri rifondatori del dopoguerra.
Stavo vedendo forse uno degli ultimi hippies...che ormai cronologicamente stanno un po' estinguendosi..

Quella generazione tuttavia sicuramente ha lasciato il segno, chi non si ricorda quelli del "68'", nel bene e nel male ovviamente?

Gli ho dovuto dare qualche moneta, per forza..e poi mi sono interrogato. Adesso chi "cambia il mondo", o forse meno utopisticamente chi porta nuove idee, nuova linfa per il mondo del futuro? In Italia ad esempio...Forse Monti?
Bersani? Cioè ancora quelli che si stanno estinguendo seppur con i loro meriti? Chi..L'impressione è che ognuno ora si prodighi ad essere la soluzione vincente...e ci sarà come una sorta di selezione naturale..per ripetere la stessa struttura di prima essenzialmente dato che il riciclo di idee non c'è.

E chiaramente la mia domanda non ha avuto risposta..E quindi?
Quindi mi è capitata una serata al bar, di quelle in cui si discute del piu del meno del tipo che ad esempio a 14 si ascoltavano i Nirvana i R.E.M. del fatto che ci sono problemi ambientale e del tipo che quello di Seattle il "movimento dei movimenti" è stato l'ultimo vero movimento di idee moderno..Opinioni, certo. Però c'è da dire che ha posto le questioni nuove del secolo, lo Sviluppo Sostenibile, i problemi della globalizzazione qualcosa si era mosso...

Quindi la risposta sarebbe riproporre quei movimenti? Rifacciamo i no global
Chiaramente no, la storia va avanti e le minestre riscaldate sono sempre un fallimento.
Tuttavia vedo che nel partere di aspiranti innovatori manca una componente, quella che oggi in Italia è sicuramente pagherà di piu e piu a lungo termine gli effetti di questo riassestamento e che di sicuro è poco rappresentata.

Noi, ossia i giovani. Quelli veri pero quelli che studiano, vivono il lavoro precario sulla pelle e si domandano come sarà il futuro tra vent'anni perchè fra vent'anni ci saranno, magari avranno figli e i loro figli vivranno in quel mondo..
Cosa pensano?
A cosa si ispirano?
Che idee porterebbero avanti per cambiare?
E soprattutto qualcuno, ancor prima di averne atavicamente paura come se fossero un pericolo anzichè una risorsa..glielo ha chiesto?

Anche se non lo sono piu tanto, durante la mia vita ho avuto modo di lavorare con molti miei coetanei e non, capendone le potenzialità la voglia, le capacità oltre che chiaramente anche i difetti..
Ho visto anche spesso la frustrazione di tutto ciò in contesti incapaci di cogliere i cambiamenti, incapaci di capire che è naturale e sano per una società il rinnovarsi..anche con nuove idee e nuove visioni che possano essere sintesi o oltrepassare le visioni precedenti affinchè i nuovi problemi siano affrontati con nuove idee forse anche piu contingenti e piu interessate.

Una cosa in cui personalmente credo molto è il concetto di sviluppo sostenibile:
"Lo sviluppo sostenibile è un processo finalizzato al raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale ed istituzionale, sia a livello locale che globale. Tale processo lega quindi, in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale ed istituzionale, al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità delle future di soddisfare i propri."

Ecco forse le attuali giovani generazioni stanno sperimentando sulla loro pelle la NON applicazione di questo concetto.
Ne facciano tesoro, ne facciamo tesoro e cominciamo porci delle domande ad avere idee ad avere maggior consapevolezza di noi stessi.
E cominciamo concretamente a prenderci carico di quello che sarà il mondo futuro, con idee progetti nuovi che non abbiano timore di sfidare lo status quo..

Serve linfa nuova con consapevolezza del passato ma non nostalgica riverenza, con propensione verso il futuro ma senza l'ideologia del progresso
Serve linfa nuova con il senso della misura, ma non con la paura del limite
Serve linfa nuova coraggiosamente consapevole e responsabile
Serve...e non solo per retorica, ma serve davvero.
Questa è la mia opinione