Questo week-end alcune circostanze mi
hanno portato a scendere a sud, dopo molto tempo che non ci stavo.
Sono stato in una regione diversa da
quella in cui di solito vado, la Puglia, ma dopo molto tempo ho
respirato di nuovo l'odore del mediterraneo.
Odore che suscita in me sempre
bellissimi ricordi e sensazioni.
Ho visitato il paese dei trulli e
rivisto la bellezza della storia che queste terre custodiscono, ma
anche le contraddizioni che , almeno da quando ho cominciato a
vederle incombono.
E dopo tempo a cui non pensavo a
questo, mi sono domandato ancor piu perchè il sud vive in un senso
perenne di insoddisfazione, insofferenza, incompletezza.
Questo senso che porta a guardare gli
altri con invidia, ma un senso di invidia anomalo che cozza con
l'orgoglio tipico della gente mediterranea.
E cosi, si sente il bisogno di vendersi
bene al meglio, vestendosi con sfarzo e pomposità...che non si a mai
che si pensi male che...e cosi chi viene da altrove è sempre da
riverire e da spennare, mai da conoscere e scambiare.
Sempre un certo senso di inferiorità,
che porta sempre a giocare sulla difensiva, sulla gelosia di se
stessi e sul vedere l'altro come un superiore nemico da attaccare, o
un dispensatore di grazie a cui attingere se viene dal nord..o peggio
ancora...un modello da imitare dimenticandosi di se.
Eppure, eppure..il sud ha un'identità,
un senso d'essere.
Le culture, le tradizioni possono
essere una risorsa da scambiare...Risorsa quindi e non merce, con un
valore che forse va oltre il denaro.
Un valore culturale di identità, che
però non va visto come sola e unica cosa (altra contraddizione del
sud). Ma come un modo per avere coscienza di se stessi.
Quella coscienza, che ti permette di
guardare l'altro, di parlargli con dolcezza sincera negli occhi...con
schiettezza e con verità.
Io penso e spero che dopo gli anni del
boom italiano, in cui la forte industrializzazione ha portato a
grandi spostamenti di masse e grandi allucinazioni di massa, i
giovani , i figli del sud, avendo viaggiato avendo visto il mondo,
contribuiscano a far prendere alle proprie terre quella saggia
coscienza di se, che porta a dar valore alla propria identità.
Identità che fa si che si possa stare
nel mondo insieme agli altri popoli
Identità che favorisce l'arricchimento
della terra e non impoverisce.
Identità che nel diverso non vede solo
gretta imitazione o scimmiottamento al fine di sembrare piu uguali a
chi si pensa meglio, ma completamento, nell'ottica di un scambio.
Identità che porta ad amare in modo
sano le proprie origini, e che permette a partire dalla propria
storia di ri-creare futuro e innovazione, e far si che la storia vada
avanti....e non rimanga fissata nell'eterna celebrazione del passato.